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In Giro per Degustare

Vai a Roma con la famiglia a trovare parenti e vieni a sapere che in città c’è una manifestazione di vini, prendi la palla al balzo e ci fai un pensierino.
Do’ una rapida occhiata al depliant dove sono censite le aziende presenti ed incomincio il mio giro.
I vini da assaggiare sono abbastanza ma decido di fare una cernita assaggiando circa 20/25 vini.

Ho deciso di riportare qui solo alcuni vini assaggiati, solo quelli che più, secondo me, si  sono distinti sotto il profilo Organolettico.

Non farò nessuna classifica ma li riporto secondo l’ordine d’assaggio:

Hantica Irpinia. Con il nuovo assetto dal 2010 punta sicuramente a produrre vini che raccontano il territorio.

Il Greco di Tufo degustato ha un naso incredibile, un’ ampiezza straordinaria, al gusto si presenta giovanissimo irruento tagliente come giusto che sia perchè parliamo di un 2017, un campione prelevato direttamente dalle vasche.




Bisogna aspettare qualche anno ma i presupposti sono di un ottimo vino.

Mastroberardino: Nero a Metà, aglianico vinificato in bianco, non lo conoscevo, un carattere duro dai modi gentili. E’ stato una piacevole sorpresa, riflessi sulla scala di grigi, profumi freschi e agrumati, sapido e verticale al gusto.

Altro assaggio che mi ha lasciato sensazioni di piacere è stato Montecappone Verdicchio Classico Riserva 2014 “Utopia”.

Bella scoperta; al naso mi sono spaventato è da prendere con le pinze: sembra quasi pietra focaia, possibile?
Sembrava somigliare ad un altro importante vino non italiano….
Un vino elegante che sposa l’invecchiamento, a quelle persone a cui non piace il Verdicchio perchè tagliente, provate ad aspettare qualche anno i risultati saranno sorprendenti vi troverete davanti uno dei bianchi più interessanti d’Italia. 

Questo Verdicchio in particolare fa affinamento 12 mesi sulle proprie fecce fini in vasche di cemento poi 6 mesi in bottiglia, buono, godibile, complesso e equilibrato con la giusta sapidità e lungo nel finale.




Passando poi ai Rossi ne riporto due.

Dalla Puglia Podere 29 “Gelso Nero”: 100% Nero di Troia, dopo la malolattica in acciaio viene lasciato maturare in Barrique per 8 mesi.
Il Vino si presenta di un rubino acceso, note complesse al naso che va dai frutti rossi a quelle floreali e speziate.
Qualche sbuffo balsamico non manca, godibile al gusto, delicato nel tannino, con una buona freschezza equilibrato, l’ho trovato più interessante e territoriale del Cru “Gelso D’Oro”

Per completare un vino che seguo con molta attenzione: un vitigno minore piemontese antichissimo difficile da coltivare e da trattare.
La Freisa, un po’ come il Piedirosso è un Vitigno indisciplinato ribelle, gli ettari di terra coltivati a Freisa non sono tanti e sempre meno si trovano produttori che vogliano farlo.
Fortunatamente qualche appassionato eroe “capa-tosta”, come si dice a Napoli, lo fa e anche con ottimi risultati.

Il produttore è Antonio Bellicoso, una bella persona ed è stato un piacere parlarci, un piccolo produttore che si sporca le mani di terra e che ama il suo lavoro.

Sono circa 4 gli ettari di terra; la distribuzione del vigneto è per l’80% barbera e il 20% a Freisa, la Freisa che produce è eccezionale, mille profumi dal gusto rustico, terribilmete buona e caratteristica, croccante, con un tannino presente ma addomesticato ed una bella freschezza. Coltivata su un suolo calcareo gessoso, fa acciaio e affina 6 mesi in bottiglia.

 

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